mercoledì 30 novembre 2011

Mi guarderò allo specchio pensando con malinconia e angoscia ai bei tempi che furono.

Sono un porcello all'ingrasso, che piange e si taglia le vene per far passare il tempo e con alcun potere decisionale.
Voglio solo morire.
Sono completamente apatica e ho paura di pesarmi e voglio scomparire e vedermi scendere.
Scendere scendere scendere.
Vi amo.
elle

martedì 29 novembre 2011

Muori.

"Ti prego, non farmi questo".
Mia madre, in lacrime, ieri sera.
"Ti prego, sei la cosa più importante che ho".
Dopo avermi implorato di arrivare a quarantotto fottutissimi chili.
Vuol dire cinque chili in più.
Tagli sangue lacrime tagli sangue lacrime.
Cercherò di mangiare di più.
"Ti dovrò portare da uno specialista, se continui così".
Il braccio sinistro gronda di sangue, il cellulare vibra affianco, G. mi sta chiamando, non rispondo.
Manometterò la bilancia.
No, devi guarire.
Cinque chili sono troppi.
Al massimo due.
In meno.
No devi guarire.
Quarantacinque al massimo, manometterò la bilancia.
Ma stai andando in osteoporosi, ti fanno male le ossa, stai morendo, devi guarire, se ne accorgeranno se smetti di respirare.
D., F., G.: scusatemi.
Ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare.
No, sei insulsa, inutile, enorme, grassa, stupida, brutta, insulsa, inutile.

Prenderò solo due chili.
Di massa magra.
Lo giuro, non ingrasserò.
Lo giuro.

domenica 27 novembre 2011

Lui, Lei; casino: felicità.

Ho detto tutto a G.
D.; la mia migliore amica, è entrata con il mio account e ha letto l'ultima parte di conversazione.
G. ha detto che mi starà affianco.
D. le ho detto tutto.
Ho pianto.
Ha pianto.
Giuro che lo amata, mi ha detto cose davvero carine.
G. mi piace davvero tanto, e non vedo l'ora sia sabato prossimo, cucineremo assieme, dormiremo assieme, vivremo e respireremo assieme.
Mi sento così leggera.
Mi sento così viva.

sabato 26 novembre 2011

Trova un equilibrio, trova la tua io interiore.

Sono magra.
Credo.
Almeno al mattino.
Quando sono vuota e per qualche secondo.
Si, sono magra ogni giorno per qualche secondo appena alzata.
Finché non mi imbottisco di acqua, cicche e qualche occasionale caloria, sono magra.
Ho un Bmi di 14 che farebbe girare la testa a qualsiasi medico.
Ho le costole che si intravedono addirittura dietro la schiena, il che non è positivo, credo.
E poi non ce la faccio.
Non ce la faccio ad andare avanti così.
Quando mangio mi sento morire, ma quando non mangio desidero solo cibo e cibo e cibo e cibo.
Cosa devo fare?
Vorrei solo piangere.
Vorrei solo potermi aggrappare a qualcosa, a qualcuno..
Non ce la faccio io da sola.
Non più.

giovedì 24 novembre 2011

43.4

Continuo a perdere peso e non so perchè.
Un po' mi preoccupa, un po' mi manda al settimo cielo.
Studio tantissimo, ho bisogno di dormire un po'.
Non vedo l'ora sia sabato prossimo e mi rendo conto che vivo la vita aspettando schematicamente ogni volta qualcosa, l'ultima e la prima cosa che aspettiamo tutti è la morte.
Vi amo*
elle

sabato 19 novembre 2011

MANGIA MANGIA MANGIA MANGIA.

Biscottilattenesquiknutellazuccheromielemarmellatakinderbuenopanzerottibriochepastaburrohamburgerpopcorncocacolatheallimonewurstel.
Sei contenta ora?
Sei contenta, elle?
Guardati.
Dio, fai schifo.
Sei sporca, si.
Sporca di zucchero, sporca di sale, sporca di immondizia commestibile e i capelli ti puzzano di vomito.
Sei sporca di calorie.
Eppure eri magra stamattina.
Eppure ti sei svegliata pensando: "Non ho nemmeno fame, non esagererò, sto così bene vuota".
Stronzate.
Menti a te stessa.
E nonostante tutto non impari mai.
Nonostante tutto è sempre la stessa strafottutissima storia.
Mangitifaischifovomitidigiunimangipocotifaischifohaifamemangitifaischifovomiti.
Ma non lo capisci che devi scendere?
Non lo capisci che lo zero non prevede sgarri?
Non prevede giornate che penso sfiorino le tremila calorie?
Non prevede cedimenti, lo zero.
me stamattina - 44.3-
Devi scendere scendere scendere scendere.

È anche inutile che ve lo dica.
Da domani si ricomincia.

venerdì 18 novembre 2011

Sabato è peccato.

Ho bisogno di mangiare.
Domani devo cedere.
Sto seriamente sfiorando il limite.
Domani la mia psiche mi odierà, ma il mio corpo mi sarà riconoscente.
Domani.

~

"Ci vogliono quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto per vivere e dodici per crescere."

E io sono a conteggio zero per oggi, per questa settimana, per questo mese, per sempre.
E io sono già morta.

elle.

giovedì 17 novembre 2011

Sto perdendo parte di me.

Parte della mia vita.
Mi sono fermata e tutto va avanti, sorpassandomi, lasciami indietro.
Mi perdo tra le pagine d'un libro, le righe d'un blog, le parole d'una vita che non sà più dove sbattere la testa, e intanto il tempo vola via, il tempo non mi lascia scampo, il tempo corre veloce ed io alzo la testa e non so più dove sono, non so più chi sono, non so più chi è rimasto con me.
Smarrisco la via tra quelle virgole e quei capoversi, ho bisogno di un'altra vita, e la cerca tra le lettere times new roman dell'ennesimo volume che mi ritrovo a sfogliare, ma non ricordo mai che anche io ne ho una, e che mi si sta sgretolando tra le dita, e che mi sta scivolando via come acqua tra i ciottoli.
È davvero troppo noioso e stancante andare avanti così.
Davvero troppo.
elle

mercoledì 16 novembre 2011

Sei solo un soffio.

E cosa vuoi che sia, un soffio nella tempesta?
~
Sono solo tanto stanca.
E ho solo tanta voglia di finirla qua.




elle.

martedì 15 novembre 2011

Guarda un po', una ragazza problematica.

Quarantaquattropuntootto.
Mi accontento.
Mi straccontento.
Dopo il quarantaseipuntotre di ieri mattina, mi sarei accontentata anche del quarantacinque.
Invece ho perso un chilo e duecento grammi in un giorno.
Avrei potuto facilmente digiunare anche oggi, ma non ho voglia di creare altri problemi in casa.
Non ho voglia di affrontare le grida di mia madre e le ostentate insistenze di mio padre.
Proprio no.
Però ieri mi sentivo così bene.
Dopo le prime dodici ore la fame non la sentivo più.
E se bevevo il the caldo ai frutti rossi, potevo percepire il calore che scendeva giù per l'esofago sino allo stomaco, sentivo l'acqua bollente scaldarmi sotto la pelle.


Ma non importa.
La mia pace psichica è più importante della mia estasi corporea.


Mi sento così inutile e fragile.
Vi amo.
elle

domenica 13 novembre 2011

Due giorni ininterrotti di abbuffata. Faccio schifo.

Peserò nonsoquantichili.
Mi sento enorme.
Mi si toccano le cosce, nello specchio, ho il doppio mento e la pancia che scoppia.
Faccio schifo.
Da domani palestra e poco cibo.
Da domani muoio lentamente, lo giuro.

sabato 12 novembre 2011

La leggiadria dell'inconscio.

Ho realizzato che io non voglio essere magra, ma bella.
Non voglio scomparire, voglio elevarmi.
Voglio innalzare anima, corpo e intelletto ad un livello che vede oltre i limiti umani.
Sono tristemente cosciente di quanto questa mia ambizione sia pallidamente irrealizzabile, ma la ragione prevale sulla sostanza, se non posso ergermi, allora declinerò al meglio.
E mangiare è un gesto palesemente terreno.
Voglio essere eterea, voglio spingere lo spirito fuori da un corpo che sento di troppo, che non sento mio.
Mangiare me lo impedisce.
Mangiare è un ostacolo.
Indi per cui ho deciso che mi nutrirò essenzialmente il meno possibile.
Non mi pongo più nessuno stupido propedeutico obbiettivo che mi spingerebbe a voler un numero più basso, voglio solo scendere, in vista d'un futuro trapasso, senza imposizioni temporali o caloriche: non ho fretta alcuna.
Nonostante tutto capisco mestamente lo squallido bisogno del mio organismo non solo di carburante per funzionare, bensì di sapori e gusto, come una vecchia signora aristocratica che s'adorna dei gioielli più costosi e delle pietre più ricercate, così questa mia carcassa con il sangue che scorre e il cuore che pulsa esige solo il meglio.
Quindi alle volte potrei viziare la gola e abbattere le barriere imposte da una mente contorta e mal funzionante quale la mia.
Ma sono qualche volta.

Sarò un fantasma, un'anima, uno spirito.
Sarò il nulla.
elle

venerdì 11 novembre 2011

Perchè? Chiediti piuttosto, perchè no?

Ho finito il libro "wintergirls".
Per quanto possa essere scritto con uno stile palesemente semplice e puerile, la storia non sia del tutto verosimile e sia a tratti piuttosto noioso, devo dire che ne è valsa la pena.
Mi ha trasmesso qualcosa, trecentotrentasei pagine che probabilmente rileggerei nuovamente, se potessi riprovare quello che ho provato scrutando le ultime righe.
Mi è scesa qualche lacrima.
Mi s'è raggelato il cuore, e ho dovuto deglutire un groviglio di lanugine e lame taglienti, perché ciò che v'è scritto è innegabilmente vero, e vorrei davvero poter realizzare ciò che realizza la protagonista, averne la forza anch'io.
Io ve lo consiglio, nonostante sia davvero un mattone.
Gli unici pezzi belli sono quello che scriverò qui sotto e le ultime pagine, che di certo non vi racconterò :)


Perché? Vuoi sapere perché?
Infilati in una cabina di un solarium e friggiti per due o tre giorni. Quando la pelle sarà tutta bolle e comincerà a spellarsi, rotolati nel sale grosso, poi mettiti una maglia di lana intrecciata con vetro filato e lamette. Poi mettiti sopra i tuoi vestiti normali e stringili più che puoi.
Fuma polvere da sparo e vai a scuola e salta dentro i cerchi, mettiti seduta e supplica, e rotolati a comando.
Ascolta i sussurri che di notte ti si annidano in testa, dicono che sei brutta e grassa e stupida e  peggio ancora,"una delusione".
Vomita e crepa di fame e tagliati e bevi perché non vuoi sentire nulla di tutto questo.
Vomita e crepa di fame e tagliati e bevi perché hai bisogno di un anestetico e funziona. 
Per un po'.
Ma poi l'anestetico diventa veleno e a quel punto è troppo tardi perchè te lo sei iniettato diritto nell'anima.
Ti sta distruggendo e non puoi farne a meno.
Guardati in uno specchio e vedrai un fantasma. 
Senti ogni battito del tuo cuore che urla che ogni singola cosa in te non funziona.
"Perché?" è la domanda sbagliata.
Chiediti piuttosto "perché no?".


Per quel che mi riguarda, nulla di nuovo "sul fronte occidentale."
Sento le vene che scoppiano e i polmoni che urlano e il cervello ch'esplode.
E gli occhi spingere, e l'esofago serrarsi.
Io sto inciampando di nuovo, lo so benissimo.
Ma posso inciampare meglio, questa volta.
Posso evitare di rompermi le ossa, di incrinare le articolazioni e di morire dissanguata e di riesumare l'anima dalla carcassa e di seppellire il cadavere sotto terra quando nessuno mi vede.
Posso sopravvivere, posso essere forte.
Lo so che posso.


Umore sotto zero.
Vi amo
elle

giovedì 10 novembre 2011

E andiamo a prendere freddo da qualche parte.

Oggi mi sento vuota, e fredda ed eterea.
Ed effettivamente, le mie dita sono piccole stecchette di ghiaccio che si muovono velici sulla tastiera senza sciogliersi mai.
Sono uscita da scuola con un litro e mezzo di limpida acqua che m'ondeggiava nello stomaco, e una canzone di Brondi che mi si contorceva nelle cuffiette.
Mi sono fermata davanti le strisce pedonali, ho chiuso gli occhi e ho lasciato che le note e le parole mi martellassero la testa per qualche secondo, poi ho attraversato la strada, senza guardare.
Volevo vedere cosa sarebbe successo.
È così che funziona, quando sei fuori di testa?
Inizi a sclerare, e a pensare che qualsiasi cosa tu faccia non importi più di tanto fino a che il tuo cuore continuerà a battere e il tuo lardo appiccicato alle ossa a sussistere?
Sto leggendo winter girls.
E mi sta facendo venir voglia di smettere di mangiare.
Ma non lo farò, perchè so cosa succederebbe se lo facessi.
Perchè ci sono già passata e non ci ricadrò.
Perchè sono forte.
Vostra fino all'ultimo sospiro.
elle

martedì 8 novembre 2011

Basta, basta, basta.

"Ti voglio bene, elle, basta, ti prego.."
Effe mi ascolta.
Effe mi dice che non ce la fa più, nemmeno lui, a vedermi così.
Effe mi dice che devo piantarla.
Effe mi dice.
Effe.
E io mi distruggo perchè sono un'inutilegrassastupidaincoerentefottutastronzabrutta troia.
Perchè sono sbagliata.
Perchè stasera a cena ho pianto davanti ad un piatto di pasta, alle otto e diciannove.
Le otto e diciannove. è troppo tardi per mangiare, è troppo tardi per assumere calorie che avrei potuto bruciare entro le undici e mezza, perchè sarei dovuta andare a letto minimo a mezzanotte e diciannove e io domani devo alzarmi alle sei e io vi odio mamma e papà e fratello maggiore.
Perchè poi ho calcolato tutte quelle calorie e ho avuto una crisi di panico.
Perchè non riuscivo a respirare più.
Perchè domani sarò ancora più enorme.
Perchè domani quel numero sarà alto alto alto.
Perchè devo scomparire, devo essere invisibile, perchè non devo esistere.
Perchè ho paura.
E non importa che sono piccola, che la vita non l'ho vissuta.
E non importa che mi dici che mi vuoi bene effe.
E non importa che sono già sottopeso.
E non importa che quelle quattrocentosessantadue calorie non sono sufficienti a farmi ingrassare.
E non importa che avevo smesso di contarle, le calorie.
E non importa che avevo smesso di darci retta, alla bilancia.
E non importa non importa non importa non importa non importa non importa non importa.
Perchè io, ora, non voglio vivere più.
Perchè io, ora, non voglio piangere più.
Io, ora, non voglio soffrire più.
basta.

lunedì 7 novembre 2011

E vedrai che scopriremo delle altre americhe io e te.

Primo giorno di ciclo.
Mi sono sentita uno schifo sin dal primo istante in cui ho poggiato il piede nudo sul pavimento gelido, alle sei e trentatré di questa mattina.
Pioveva.
Ho preparato la colazione per tutti, ho ingurgitato un the caldo alla vaniglia ed un biscotto, poi sono uscita di casa di fretta, con l'eyeliner colante e le occhiaie ben delineate attorno agli occhi.
Avevo voglia di una sigaretta.
Scuola.
Cinque ore di lezione, un otto scritto di latino, qualche risata sfatta e palesemente falsa.
Sono annegata nel libro - ricostruzioni- sin dalle otto e zero tre.
V'ho passato la mattinata, tra quelle parole scritte in Times New Roman grandezza numero dodici.
Sono tornata a casa, sempre sentendomi un nonnulla.
Ho pranzato, permettendo a ben duecentocinquanta vomitevoli calorie d'inquinarmi lo stomaco.
Mia madre chiama.
Non saluta nemmeno.
"Hai mangiato?".
"Si Mà, ho mangiato soloilriso tutto."
Chiudo la telefonata, non posso sentire altro.
Non posso dire altro.
Il pomeriggio speso stretta tra le mie ginocchia, avvolte in un paio di larghi leggins neri taglia trentotto, con le costole sporgenti abbracciate da un maglione caldo, una tazza fumante con trecentocentilitridicaffèecinquantadilatte affianco e un libro di testo su cui studiare aperto di fronte per passare le ore libere.
Alle diciannoveeventiquattro vibra il cellulare sul tavolo cristallo.
Un nuovo messaggio.
Il numero non l'avevo salvato in rubrica.
Visualizza.
"Ma non lo vedi cosa ti stai facendo? Smettila elle, non sparirmi davanti agli occhi, ti prego. Sei già perfetta così."
È M.
Ne sono sicura.
Solo lui può scrivermi cose così carine.
M. è il mio migliore amico, talmente idiota da credere che non riconosca le sue stronzate tra mille - anche con il numero nonsalvatoinrubrica - quanto fottutamente tenero.
Tanto dolce da farmi scorrere giù una lacrima.
L'asciugo subito.
Nonpossononvoglionondevo piangere.
Cosa devo fare?
Tutto quello che mi rimane è dimagrire ancora.
È sparire piano, M., davanti ai tuoi occhi azzurrogrigi.
Mi dispiace.
Mi dispiace M.
Mi dispiace elle.
Ma devo ucciderti.
Ma devi morire.
Perchè è quello che vuoi.
Perchè hai scelto così.

"Con me non devi essere niente".

domenica 6 novembre 2011

E se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti, tu non preoccuparti, tu non preoccuparti.

Hola chicas !
Allora, premetto subito con il dire che ultimamente sono  e s t r e m a m e n t e  lunatica.
Quindi anche se quando scrivo questi bei post sembro svampita e allegra, non è esattamente cosi.
Mi sveglio con la luna storta ed irrazionalmente irritabile, ma stranamente più passa il tempo e più si fa sera, più riscopro una sottospecie di calma interiore.
Per quel che riguarda ieri sera: disastro totale.
La festa faceva abbastanza schifo, ecco.
Una cosa decisamente squallida, anche se il locale e il cibo non erano male, non c'era assolutamente niente da fare.
Non abbiamo nè bevuto nè ballato nè fatto altro.
Solo schifosissimo cibo, che allora tanto schifoso non mi pareva, dato che ne ho ingurgitato in quantità da far schifo.
Dopo di che, non soddisfatta di quello schifo di serata ch'era stata, ho deciso di aggiungere una divertentissima e strapiacevole litigata con i miei.
Come al solito tremila urla e lacrime.
Lacrime finite nel cesso con due dita in gola a vomitare la panna del tiramisù e la pizza.
Mi sono addirittura sporcata i capelli ed erosa lo smalto con il vomito.
Non m'era mai successo.
Come se non bastasse, presa dalla rabbia e dalla tristezza, ho iniziato a tagliare e ad incidere le parole "Die"; "Fat" e "Bitch" sulla coscia.
Sto finendo lo spazio.
Incisioni che penso mio fratello abbia visto oggi, ma chissene fotte.
Comunque, stamattina mi sono svegliata alle 13, ho pranzato alle 13 e 15 e cenato alle 19.
Andrò a dormire alle 23 e 30, quindi ho tempo per bruciare ciò con cui ho cenato.
Mi sto dilungando troppo, quindi vi saluto qua e vi chiedo umilmente scusa se non ho commentato molto ultimamente, provvederò al più presto, giuro.
Vi stringo tutte fortissimo*
elle

sabato 5 novembre 2011

¬It's something unpredictable but in the end it's right.



Il peso non scende.
quarantaquattropuntotre, di nuovo.


Se solo potessi digiunare per un po'..

Arriverei a quarantadue in men che non si dica, cazzo.
Comunque ho una fame assurda, soprattutto di stronzate.
Quindi oggi mi terrò sulle 1500/2000, magari mi si sblocca il metabolismo o cose così.
Lo faccio a malavoglia, però per il momento sono già sulle 600 quindi tanto vale..
Mi sento uno schifo a fare ciò coscientemente.
Forse mi ficcherò due dita in gola dalla disperazione, a fine giornata.
Ho paura, perché sto sorpassando il limite.
Perché non dovrei.
E sono ancora in tempo, ma non voglio, è questo il fottutissimo punto.
Poi stasera ho pure una festa, e voglio godermi le calorie dell'alcool e del cibo.
E poi anche gli angeli più puri, qualche volta, cadono all'inferno no?
E allora per una sera, per una giornata, questo sarà il mio inferno privato.
{Fa tanto "esse" quest'ultimo eufemismo.}

Stavo pensando che se un adulto qualsiasi leggesse questo bordello di parole penserebbe qualcosa tipo "gioventù bruciata" ci scommetto.
Penserebbe che io sia una cattiva ragazza, una senza un'etica e senza una morale.
E sapete cosa? Avrebbe ragione, cazzo.
Mi etichetterebbe come una causa persa, un vuoto a perdere.
E lo sono, lo sono porca troia.

Sono il classico esempio di - gioventù bruciata-, eh?
Si, lo sono.
E me ne vanto.
Godetevi la vita ragazze, fottetevene di tutto e tutti, vivete come credete sia meglio fare, o come preferite vivere.
Gli altri sono niente.
Assolutamente niente.

ps: splendide
Stavo giusto pensando a quanto fosse controproduttivo pesarsi tutti i giorni.
Quindi, se vi va ovviamente, stavo pensando di scegliere due giorni in cui fare una pesata collettiva per poi pubblicare i risultati.
Se siamo in tante siamo più spronate a non sgarrare anche sui giorni in cui pesarci.
Io voto per il mercoledì e il sabato mattina <3
bacioni : )

ok è l'ultima volta che vi rompo le palle con i miei aggiornamenti, ma è straimportante.
Ho creato una chatroom dove non è necessario iscriversi ne niente, sarebbe carino esserci, cosi per parlare e conoscerci.
Non so se sapete come funziona.
Si può parlare sia in main che in privato con una persona sola contemporaneamente.
Questo è il link, devo ancora utlimare il design e tutto ma ora non ho proprio tempo!
Bacioni;
http://xat.com/ProzacGirls

giovedì 3 novembre 2011

{Adesso che sei forte, che se piangi, ti s'arrugginiscono le guance.

Ma che bella merda.
S. non può venire, va da suo padre.
I suoi sono separati e lei vive con sua madre, e suo padre lo vede rare volte, così lui ha la precedenza.
Così mi tocca aspettare altri sette fottutissimi giorni.
E dato che al peggio non v'è mai fine, F. s'è beccato l'influenza o quel cazzo che s'è preso.
Così il programma stra meraviglioso che avevo in serbo per domani se ne va allegramente a puttane.
Lo passerò con le solite noiose persone a cui fingo d'essere interessata.
Con quei strabanalissimi e ordinari compagni di classe.

Io volevo F.
E S.
E l'acool.
E il fumo.
E l'erba.
E l'assoluta consapevolezza di star facendo la cosa sbagliata.
Con e per entrambi.
Per un mio sfizio.
Una mia malignità.
Una mia facezia e una loro illusione.
Un loro sogno spezzato.

Anyway, passando al fattore cibo- peso.
Direi che il peso di stamattina era okkey, ho perso trecento grammi da ieri, e ho visto un quarantaquattropuntoquattro sul display luminoso.
Quanti quattro, eh?
Ma quattro è numero un po' troppo alto per i miei gusti.
Così vicino al cinque e così dannatamente lontano dallo zero.
Lo zero etereo, lo zero vuoto, lo zero perfetto.
Oggi però non potevo fare a meno che rovinare il tutto con un bellissimo piattodispaghettiaifunghistramaledettamentepienodicalorie.

In più, mia madre mi sta' addosso.
La odio, Dio se la odio.


Lei pensa che io sia la ragazzina perfetta che va bene a scuola, che la sera prepara la cena per tutti tranne che per lei, che studia, che fa sport, che indossa una maschera di felicità apparente, che a volte s'incrina e scoppia in scenate isteriche.
Lei non immagina nemmeno che io mi tagli, o che abbia mai vomitato spontaneamente.
Lei non lo sa che fumo, che bevo e che me ne frego delle etichette.
Lei non lo sa che della salute non me ne fotte un cazzo.
Lei non lo sa che voglio morire.

But I don't care.
Keep calm, keep starving, keep losing weight, keep bleeding on the inside and on the outside.


Vi posto una foticina fatta giusto ieri sera.
Vi va?
Vi amo <3
elle.}

Ps.: per chi me l'ha chiesto.
Penso che esse abbia deciso di chiudere i contatti a tempo indefinito, sono convinta anche che tornerà presto però. Qua ci si ritorna sempre, volenti o nolenti. :)
Posso provare a chiamarla, comunque.

mercoledì 2 novembre 2011

{E tornino a scoppiare a ridere, le nostre madonne bulimiche.

Compleanno, reflex, festa, torta, parenti, occhi addosso, cibo, calorie, panna montata.
Tanti auguri, elle, ti auguro un nuovo, splendido anno di vita da cicciona, da incolmabile bidone della spazzatura.

Halloween, lo amo.
Il trentuno notte passato tra un cuba libre e un angelo azzurro, a ondeggiare su un paio di tacchi dieci che, diavolo se facevano male, ma non importava.
Non importava niente, era uno spazio ricolmo di altri corpi acerbi e bellissimi, di luci psichedeliche, di odore di fumo di sigarette e non solo, di musica a palla, di lingue e sapori, di alcool e perfezione.
Ed era assolutamente ciò che volevo.
Divertirmi, per una cazzo di notte, scordarmi di tutto.
Farmi qualcuno, ubriacarmi, fumare, ballare, non pensare.
Non pensare.
Ed è stato bellissimo.

Martedì uno novembre giorno del mio compleanno è stato un abominio di calorie, grazie a dio il mio peso è rimasto su un modesto 44.7, troppo.
La mattinata passata sul letto, a fissare il soffitto, con "Piromani" de "le luci della centrale elettrica" nelle cuffiette dell'ipod e tanti troppi pensieri a intasarmi la mente.
Poi i regali, la felicità apparente, mia madre che fissava il mio piatto e mio fratello ch'era l'unico che sopportavo in quel raduno di parenti falsi e insopportabili.
Solitudine è la soluzione.
Io sono destinata a rimanere sola, e se non sola, con qualcuno che mi scelgo io.
Di certo non quei cazzo di familiari.
Non li sopporto.

Programma per venerdì:
Uscire con F., il che comporterà lo stare soli in un parco, sotto un albero, appartati con una bottiglia di vodka e una canna.
Il che comporterà svagarsi da 'sta vita del cazzo.
Il che comporterà intrecciare la mia lingua alla sua, perché cazzo se mi piace.

Venerdì sera viene S. a dormire da me.
E voglio anche lei.

Dio.
Devo avere astinenze di affetto.
Mi piacciono due persone.

E ho la possibilità di stare con entrambe.
E non voglio scegliere.

Sono un bordello assurdo, come al solito.
Scusate per il post che è più un casino che altro.
Vi amo
elle}.